“Il modello fondamentale è la tridimensionalità della lettera focalizzata sull’utilizzo di prospettive accentuate e su di una rappresentazione quasi “sculturale” o architettonica del nome del writer. Attualmente la produzione murale dell’artista si configura nella realizzazione di forme in movimento, sinuose e curvilinee, dove esiste una spazialità forte, come se il muro divenisse una quinta architettonica. Il lettering, così, si trasforma in un’immagine che è allo stesso tempo astratta e concreta. Il nome diviene difficilmente leggibile perché costituito da strutture poco riconoscibili ma, d’altra parte, è fortemente presente, poiché è esso stesso che dà origine allo sviluppo tridimensionale e all’estrusione nascente dal muro. A tutto ciò si aggiungono degli elementi di trasparenze e di non finitezza, che accentuano la prospettiva e rendono i suoi pezzi molto eleganti.”
Questo estratto dal testo critico di Giada Pellicari descrive esattamente l’opera in questione, che può quindi definirsi una sintesi stilistica nella produzione di Asker. Anche la scelta cromatica del bianco e del rosso è un’elemento ricorrente, mentre mancano totalmente i tratti filiformi e curvilinei (chiamati “foglie”) presenti in molte altre sue opere. L’esplosione scaturita dalla lettra K, unica lettera di color rosso, caratterizza fortemente il dinamismo di questo pezzo. Altro elemento particolare e ricorrente che possiamo trovare in quest’opera è l’utilizzo della doppia R, in minuscolo e in stampatello fuse l’una dentro l’altra.
Davide “Asker” Carioni
WOA Creative Company
Via Roald Amundsen 8, 20148 Milan (Italy)